Una importante novità nel panorama delle terapie disponibili per il SARS-COV-2

Una importante novità nel panorama delle terapie disponibili per il SARS-COV-2 viene dall’ultima riunione della Commissione Tecnico-Scientifica di AIFA. Come più volte da me sostenuto in occasione di riunioni a scopo organizzativo con i responsabili del trattamento di pazienti affetti da questa malattia e in presenza del Commissario COVID, Dott. Pino Liberti, i farmaci antivirali e in particolare il paxlovid, potranno essere prescritti finalmente anche dai medici di Medicina Generale.

Mi sembra questo il riconoscimento della necessità di estendere il bacino di utilizzo di questi farmaci riducendo il carico del trattamento dei pazienti eleggibili presso le strutture ospedaliere; ma è anche il riconoscimento della professionalità dei medici di Medicina Generale che, come per altre malattie altrettanto gravi e diffuse, sono certamente in grado di identificare i criteri di eleggibilità di un paziente e di assegnargli conseguentemente la terapia più adeguata. A questo proposito vale la pena di ricordare che questi criteri sono diversi per i due farmaci antivirali oggi disponibili per il SARS-COV-2, il molnupiravir e il paxlovid: per ambedue il paziente può essere sottoposto al trattamento solo se è risultato positivo da meno di cinque giorni, deve essere affetto da patologie croniche rilevanti, ma nel caso del molnupiravir esiste inoltre un rilevante limite prescrittivo nella donna in età fertile. Di rilievo anche il fatto che con l’assegnazione ai medici di Medicina Generale della possibilità prescrittiva degli antivirali per il SARS-COVID-2 sarà probabilmente abolito il registro di monitoraggio che è stato fino ad oggi necessario per il controllo dell’attività prescrittiva degli infettivologi e degli altri specialisti ospedalieri autorizzati all’impiego di questi farmaci. Accanto a questa novità, tuttavia, si deve segnalare una cronica carenza di anticorpi monoclonali, in particolare di sotrovimab, farmaco risultato particolarmente efficace nei confronti della variante omicron 2. Si attende l’arrivo di una fornitura di questo farmaco in Sicilia solo alla fine del mese di aprile.

 

Filippo Drago