Magrolimab nuova arma per l’immuno-oncologia nella lotta contro la mielodisplasia

La cura della sindrome mielodisplasica si limita al trapianto di midollo osseo, con terapie di supporto come la chemioterapia. Il magrolimab per il suo meccanismo d’azione è stato designato dall’agenzia regolatoria statunitense FDA come farmaco di svolta nell’immunoterapia oncologia per il trattamento della mielodisplasia.

Perché serve un nuovo trattamento per la sindrome mielodisplasica?

Le sindromi mielodisplasiche sono caratterizzate da un malfunzionamento del midollo osseo, che non sarà più in grado di produrre un numero sufficiente di cellule del sangue, come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. La mielodisplasia generalmente degenera in leucemia mieloide acuta o altre forme leucemiche. Attualmente, il trattamento della sindrome mielodisplasica prevede oltre alle trasfusioni, il trapianto di midollo osseo, e farmaci di supporto, tra i quali chemioterapici (azacitidina, decitabina) e immunomodulatori (lenalidomide). In alcune forme di sindrome mielodisplasica si è dimostrato efficace anche il trattamento con immunosoppressori, come la ciclosporina. Ad oggi l’unico trattamento curativo, per la sindrome mielodisplasica nei soggetti più giovani, è il trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Per contro, nel caso degli anziani le alternative terapeutiche sono più limitate.

Cosa è l’immunoterapia oncologica e come funziona il magrolimab? 1

L’immunoterapia oncologica sfrutta dei farmaci biologici (proteine o anticorpi prodotti artificialmente) che bloccano nel tumore i meccanismi di fuga dal sistema immunitario2. Nel caso del magrolimab, questo anticorpo monoclonale, blocca un antigene delle cellule tumorali chiamato CD47. Un antigene è una proteina, riconosciuta dal sistema immunitario, che può dare diversi segnali, nel caso specifico il CD47 trasmette ai macrofagi il segnale “non mangiarmi”. Il magrolimab, bloccando (legandosi) il CD47 blocca il segnale fornito ai macrofagi che fagociteranno (=mangeranno) le cellule tumorali 3,4.

Il magrolimab potrà essere utilizzato per curare altre forme tumorali oltre alla sindrome mielodisplasica?

Ad oggi vi sono diversi studi clinici avanzati che potrebbero permettere l’approvazione rapida del magrolimab (Fast Track) per il trattamento di tumori del sangue oltre alla mielodisplasia: la leucemia mieloide acuta, il linfoma diffuso a grandi cellule B e il linfoma follicolare. Inoltre, è attivo uno studio clinico di fase due riguardo l’efficacia del magrolimab, in associazione con un farmaco chemioterapico (docetaxel), per il trattamento dei tumori solidi (cancro metastatico del polmone non a piccole cellule, cancro metastatico del polmone a piccole cellule carcinoma, e il carcinoma metastatico della vescica di tipo uroteliale) 5.

 

Chiara Platania

 

Referenze

  1. Il magrolimab come farmaco innovativo per il trattamento della mielodisplasia https://www.fdanews.com/articles/199063-gileads-magrolimab-grabs-breakthrough-therapy-designation-for-myelodysplastic-syndrome
  2. L’immunoterapia nuova arma contro il cancro

https://www.sifweb.org/sif-magazine/articolo/nuove-armi-contro-il-cancro-target-therapy-e-immunoterapia-2020-05-07

    1. Preclinical and clinical development of therapeutic antibodies targeting functions of CD47 in the tumor microenvironment. Kaur S, Cicalese K.V. et al. Antib Ther. 2020 Jul; 3(3): 179–192.
    2. CD47-blocking immunotherapies stimulate macrophage-mediated destruction of small-cell lung cancer. Weiskopf K., Jahchan N.S. et al. J Clin Invest. 2016 Jul 1; 126(7): 2610–2620.
    3. Magrolimab per il trattamento di tumori solidi https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04827576